Il carroccio ha impostato per anni la propria propaganda demagogica su tematiche quali gli sprechi all'italiana, Roma ladrona e, non da ultimo, i casi di nepotismo in alcuni settori - l'università, gli studi notarili, la politica stessa, giusto per fare qualche esempio.
Non c'è stato un cambio di rotta, questo è certo: sono i cavalli da battaglia di sempre.
Si può invece parlare di incoerenza guardando ai favoritismi che hanno più volte toccato Renzo Bossi, il figlio del leader Umberto, passato alla cronaca prima per essere stato bocciato tre volte all'esame di maturità (quest'anno, infine, è riuscito a farcela. Proprio nello stesso anno in cui, stando alle parole della Gelmini, è aumentato il numero dei bocciati - cos'è, uno scambio di ostaggi?), poi per aver creato su Facebook il famoso gioco Rimbalza il clandestino (articolo de La Repubblica).
Insomma, certamente non per qualche incredibile prodigio di merito e competenza - parole tanto sbandierate negli ultimi tempo dal governo, probabilmente vuote di qualsivoglia significato.
Il giovane talentuoso ha ricevuto vitto direttamente a spese dei contribuenti, nonostante sia al pari di qualsiasi di essi: una volta si è presentato al ristorante della Camera (riservato - per i pochi che non lo sapessero - ai soli parlamentari) insieme al padre, che accompagnava. E in virtù di questo è stato chiuso un occhio. Una seconda volta, al contrario, si è presentato persino da solo: passava per Roma e ha ben pensato di scambiare la mensa di Montecitorio a quella della Caritas. Fatto accomodare, presentato il menù, servito e riverito.
Non bastasse, poco tempo fa è stato creato dal nulla un nuovo osservatorio all'Expo di Milano - non si sa per quali ragioni e non si sa per merito di chi -, nel quale il nostro - anche per questo: non si sa per quali ragioni e non si sa per merito di chi - è entrato magicamente a farne parte. La paga? Dodicimila euro mensili. È giusto l'intervento di Sandra Amurri, che in un articolo de L'Antefatto si domanda "attraverso quali canali di reclutamento e in ossequio a quali criteri" è stata possibile una cosa del genere.
Sul finale, le notizia che da oggi rimbalza sulla rete: stando alle parole di Travaglio, il nostro delfino è stato scelto come portaborse al Parlamento europeo da Francesco Speroni, collega e amico del padre. Anche qui, stessa busta paga: per i portaborse europei sembra che ci si aggiri intorno ai dodicimila euro al mese.
Insomma, si prospetta un bel futuro per un ragazzo appena diplomatosi, con l'unico merito di esserci riuscito con tre anni di troppo. Alla faccia - come tutti ben sapranno - di tutti gli altri laureati (non diplomati) che resteranno a spasso e di tutti quelli che pagano la tasse.
Non c'è stato un cambio di rotta, questo è certo: sono i cavalli da battaglia di sempre.
Si può invece parlare di incoerenza guardando ai favoritismi che hanno più volte toccato Renzo Bossi, il figlio del leader Umberto, passato alla cronaca prima per essere stato bocciato tre volte all'esame di maturità (quest'anno, infine, è riuscito a farcela. Proprio nello stesso anno in cui, stando alle parole della Gelmini, è aumentato il numero dei bocciati - cos'è, uno scambio di ostaggi?), poi per aver creato su Facebook il famoso gioco Rimbalza il clandestino (articolo de La Repubblica).
Insomma, certamente non per qualche incredibile prodigio di merito e competenza - parole tanto sbandierate negli ultimi tempo dal governo, probabilmente vuote di qualsivoglia significato.
Il giovane talentuoso ha ricevuto vitto direttamente a spese dei contribuenti, nonostante sia al pari di qualsiasi di essi: una volta si è presentato al ristorante della Camera (riservato - per i pochi che non lo sapessero - ai soli parlamentari) insieme al padre, che accompagnava. E in virtù di questo è stato chiuso un occhio. Una seconda volta, al contrario, si è presentato persino da solo: passava per Roma e ha ben pensato di scambiare la mensa di Montecitorio a quella della Caritas. Fatto accomodare, presentato il menù, servito e riverito.
Non bastasse, poco tempo fa è stato creato dal nulla un nuovo osservatorio all'Expo di Milano - non si sa per quali ragioni e non si sa per merito di chi -, nel quale il nostro - anche per questo: non si sa per quali ragioni e non si sa per merito di chi - è entrato magicamente a farne parte. La paga? Dodicimila euro mensili. È giusto l'intervento di Sandra Amurri, che in un articolo de L'Antefatto si domanda "attraverso quali canali di reclutamento e in ossequio a quali criteri" è stata possibile una cosa del genere.
Sul finale, le notizia che da oggi rimbalza sulla rete: stando alle parole di Travaglio, il nostro delfino è stato scelto come portaborse al Parlamento europeo da Francesco Speroni, collega e amico del padre. Anche qui, stessa busta paga: per i portaborse europei sembra che ci si aggiri intorno ai dodicimila euro al mese.
Insomma, si prospetta un bel futuro per un ragazzo appena diplomatosi, con l'unico merito di esserci riuscito con tre anni di troppo. Alla faccia - come tutti ben sapranno - di tutti gli altri laureati (non diplomati) che resteranno a spasso e di tutti quelli che pagano la tasse.
Che ci vuoi fare... dopotutto il bossi ha solamente applicato la meritocrazia di brunetta. E al proposito, voci di corridoio dicono stia girando tra i funzionari statali un libriccino segreto con le regole e i requisiti per accedere agli aumenti meritocratici. Chissà come mai non le rendono note... saluti giuliazeta
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