mercoledì 21 ottobre 2009

Maroni denuncia l'arci e chiede 50 mila euro di risarcimento


Dopo le denunce ai giornali d’opposizione,
ora il Governo se la prende con l’Arci, citata
in giudizio dal ministro Maroni, la cui immagine
e reputazione sarebbe stata danneggiata
da una dichiarazione stampa del
responsabile immigrazione Filippo Miraglia.
Il ministro chiede all’Arci 40mila euro, e
10mila a Miraglia. Per una dichiarazione
rilasciata nel luglio 2008, ormai un anno e
mezzo fa.
Era il periodo delle polemiche sulla schedatura
nei campi rom, con la raccolta di
impronte digitali ad adulti e bambini.
L’Arci, che già si era opposta a questa misura
discriminatoria e incivile, in particolare se
praticata nei confronti di minorenni, denunciò
- nel comunicato cui si fa riferimento -
l’ulteriore schedatura che si imponeva nelle
scuole, obbligando i dirigenti scolastici a
inviare ai prefetti (cioè ai rappresentanti del
Ministro degli interni sul territorio) l’elenco
degli alunni stranieri, specificando se rom o
sinti.
A noi era sembrata una richiesta inutile nonchè
razzista, come se la presenza di stranieri
in una scuola andasse considerato un
problema per l’ordine pubblico e quindi da
segnalare ai prefetti, e meritasse un’attenzione
particolare se alcuni di questi ragazzi
fossero stati rom e sinti! Di conseguenza,
abbiamo denunciato pubblicamente questa
prassi e abbiamo fatto sapere cosa ne pensavamo.
La citazione per danni è stata spedita
alla nostra associazione il 29 settembre
scorso. Ad essere precisi (e anche maliziosi),
tre giorni dopo le contestazioni organizzate
dall’Arci a Milano durante la Conferenza
nazionale sull’immigrazione, per
essere notificata ai dirigenti alla vigilia della
grande manifestazione di sabato scorso.
Pure coincidenze? È difficile pensare che
dietro questa denuncia non ci sia una volontà
di intimidirci per metterci a tacere.
Ma dopo sabato non sarà così semplice.
Centinaia di migliaia di persone sono scese
in piazza per dire, insieme a noi, che le scelte
del governo sull’immigrazione alimentano
odio, discriminazione, ingiustizie, e che i
diritti umani vanno garantiti, sempre e a
tutti. Oggi abbiamo un motivo in più per non
temere le intimidazioni di Maroni: non è solo
a noi che deve rispondere, ma a tutta quella
piazza. Se altri argomenti non ne ha,
provi a denunciarci tutti.
da Arci-Report settimanale a cura dell'arci

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