sabato 29 agosto 2009

Bersani, nuova sinistra o grande centro?

Sono state acquisite notizie secondo le quali sarebbe in atto da parte di alcuni esponenti politici la costituzione di un'alleanza di centro, avallata da alcuni esponenti ecclesiastici del Vaticano. Al finanziamento di tale "POLO" [sarebbe] tra gli altri interessat[o] il Pierluigi Bersani.
Questa citazione è tratta (pag.231) dal libro Vaticano s.p.a. di Gianluigi Nuzzi , edito da ChiareLettere. Il brano, nello specifico, riporta un'informativa riservata del comando generale della Gdf, che però viene considerata, qualche riga più in basso, poco veritiera (cioè, la fonte è confermata, ma non è confermato quanto descrive).

Ma "il Pierluigi Bersani", oggi candidato alla segreteria del PD, è così lontano dal "Grande Centro"? Sulla sua persona sono pronto a mettere la mano sul fuoco, come sulle sue capacità politiche. Ma temo che il progetto bersaniano, all'insegna di un PD che torna a fare la sinistra e lascia all'UDC o a chi per lei il compito di fare il centro, il tutto condito da un sistema proporzionale alla tedesca, finisca proprio per essere il miglior viatico per arrivare a quel "POLO" di cui si parla nell'informativa.

Stante il quadro politico attuale, solo de-berlusconizzato per decorrenza dei termini - diciamo - niente ostacolerebbe Casini dal rendere sistemica la sua politica dei due forni, che lo porta a stare un po' col centrodestra, un po' col centrosinistra. Al momento, visto che alle politiche scorse ha retto il bipolarismo, questo avviene solo a livello locale. Ma col proporzionale potrebbe estendersi anche al nazionale, con il centro a fare da ago della bilancia per la definizione dei governi, qualunque sia l'esito delle elezioni, e pronto ad allearsi con le forze disponibili, per stare sempre e comunque nella maggioranza. Inutile ricordare come un tale potere possa portare molti, molti consensi dalle parti di Casini. Se non è il Grande Centro, poco ci manca, insomma.

di Claudio Alberti

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